Nuovo Testo Unico Edilizia
Nuovo Testo Unico Edilizia: verso una riforma profonda tra semplificazioni, sanatorie e digitalizzazione
Il percorso di riforma del Testo Unico dell’Edilizia (D.P.R. 380/2001) entra nel vivo: nelle prossime settimane il Consiglio dei Ministri esaminerà un disegno di legge delega che punta a riscrivere in modo organico l’intera normativa in materia di edilizia e urbanistica.
L’obiettivo è duplice: da un lato semplificare le procedure e ridurre la burocrazia, dall’altro definire regole chiare e uniformi per la gestione degli interventi edilizi, delle sanatorie e della regolarizzazione degli abusi.
Titoli edilizi più chiari e sportello unico
Il nuovo impianto normativo prevede una razionalizzazione dei titoli abilitativi, con la riduzione a tre strumenti principali:
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CILA (Comunicazione di inizio lavori asseverata),
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SCIA (Segnalazione certificata di inizio attività),
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Permesso di costruire.
Ogni titolo avrà procedure e tempi ben definiti, così da garantire certezza nei procedimenti e ridurre il contenzioso. Sarà inoltre introdotto uno sportello unico digitale presso il quale cittadini e professionisti potranno gestire tutte le pratiche (domande, dichiarazioni, comunicazioni e autorizzazioni), semplificando il rapporto con la Pubblica Amministrazione.
Stato legittimo dell’immobile e doppia conformità
Una delle novità più rilevanti riguarda la semplificazione della verifica dello stato legittimo degli immobili. La riforma punta a stabilire criteri e documenti chiari per attestare la regolarità urbanistica e catastale di un edificio, anche sulla base del titolo abilitativo più recente (incluso quello formato per silenzio-assenso).
Prevista inoltre una revisione del principio di doppia conformità, attualmente uno degli ostacoli principali alla sanatoria: non sarà più necessario dimostrare la conformità dell’intervento sia al momento della realizzazione sia alla data della domanda, facilitando così la regolarizzazione di molte situazioni irregolari.
Sanatorie e abusi edilizi: regole più semplici e criteri uniformi
Grande attenzione sarà dedicata alle procedure di sanatoria, con l’introduzione di criteri proporzionati e graduati in base alla gravità della difformità e alla definizione di tolleranze edilizie più chiare.
Sarà fissata una data certa per la definizione delle domande pendenti legate ai tre condoni del 1985, 1994 e 2003 e verranno stabilite le condizioni per poter accedere a agevolazioni fiscali e bonus edilizi in presenza di irregolarità sanate.
Una novità significativa riguarda la regolarizzazione degli abusi commessi prima del 1° settembre 1967, che sarà notevolmente semplificata per allineare la commerciabilità degli immobili alla loro regolarità edilizia.
LEP e standard tecnici: criteri unificati in tutta Italia
La riforma introduce anche i LEP (Livelli Essenziali delle Prestazioni) in materia edilizia: standard tecnici minimi che riguarderanno risparmio energetico, sicurezza, accessibilità, cambi di destinazione d’uso e costruzioni in zone sismiche.
Questi parametri, uniformi su tutto il territorio nazionale, saranno il nuovo riferimento per progettisti, amministrazioni e cittadini.
Digitalizzazione e fascicolo del fabbricato
Altro pilastro della riforma è la digitalizzazione. Saranno integrate e rese interoperabili le banche dati pubbliche e verrà avviata la creazione di un fascicolo digitale del fabbricato, uno strumento che raccoglierà tutta la storia di un immobile (interventi, manutenzioni, modifiche e titoli edilizi), utile sia per i proprietari che per le amministrazioni.
Rigenerazione urbana e incentivi
Il disegno di legge prevede inoltre misure per favorire la rigenerazione urbana: saranno introdotte deroghe ai limiti ordinari di altezza, distanza e densità e le regioni potranno riconoscere premialità edilizie per interventi che migliorano la qualità architettonica e paesaggistica o che eliminano situazioni di degrado.
Abusi e bonus casa: quando si possono conservare
Infine, il nuovo Testo Unico conferma che gli abusi edilizi integralmente sanati potranno accedere a bonus e agevolazioni fiscali, mentre non sarà possibile ottenere incentivi in presenza di opere abusive non regolarizzabili.
Verso un’edilizia più semplice e trasparente
Il progetto di riforma del Testo Unico Edilizia segna un passaggio decisivo verso una normativa più chiara, moderna e digitale, capace di garantire certezze a cittadini, professionisti e imprese.
Se approvato, il nuovo quadro legislativo consentirà di ridurre i tempi delle pratiche, semplificare le sanatorie e migliorare la qualità del costruito, accompagnando l’Italia verso un modello edilizio più efficiente e sostenibile.